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PITTORE SIMONE ARTICO – PORTOGRUARO

 

Mi chiamo Simone Artico, anche se firmo le mie opere con lo Pseudonimo di Articos.
Sono nato a Portogruaro in provincia di Venezia (citta d’arte che amo profondamente).
Vivo in un paesino agricolo chiamato Lison, conosciuto ai piu’ per la sua produzione di vini, assieme alla mia compagna ed ai miei amatissimi gatti.
Se mi cercherete sulla mappa la mia abitazione è di fatto il punto medio di quell’arco ideale formato dalla costa veneta orientale (Jesolo, Bibione, Caorle, ect..).

Che dire di me? Sono cresciuto leggendo avidamente il decadentismo francese per scivolare attraverso i grandi scrittori americani del 900 fino a giungere ai romanzi russi del 700 e ottocento.
Una delle mie grandi passioni è anche la musica, spaziando quasi a 360 gradi dall’amato Fabrizio De Andrè, De gregori, ai Doors, al metal o alla classica senza mai dimenticare il grande jazz (Miles Davis e Chat Baker tra tutti).
Ho iniziato a dipingere piuttosto tardi, verso i 23 anni.

Inizialmente ero attratto dagli impressionisti per poi innamorarmi quasi immediatamente di Chagall e Picasso, scoprendo di lì a poco la grande tradizione veneta come Giorgione, Tintoretto, Tiziano ect ect…
Tra le mie opere in genere troverete sempre come tema il corpo femminile in particolare il sedere che io amo chiamare con il suo vero nome .. Culo.
Altre tematiche sono gli animali, gli alberi e un innato ed ancestrale bisogno di spiritualita’.

Come descrivere la mia pittura ?
Non è cosa facile, personalmente cerco sempre di cercare un istintività ancestrale, come se l’opera dovesse nascere con forze ed energie proprie indipendentemente dal volere dell’artista, il quale diviene alla fine, suo malgrado, mero esecutore.

Riporto quello che scrisse di me qualche anno fa il pittore milanese Franco Pedrina:
“E’ rimasto come allora, per sua fortuna: primitivo e vero.
Lui chiede e raccoglie assist da tanti artisti, li cerca e li divora, non sempre li digerisce, perché è giovane.
Però rimane sempre lui: forse anche primitivo, ma pittore. Vi pare poco?
Gli auguro di non diventare troppo colto e raffinato, potrebbe essere un guaio.
Così com’è ha qualcosa da dire e il linguaggio per farlo; e poi i suoi quadri aumentano in chi li guarda il desiderio di dipingere. Vi pare poco anche questo? Mi viene da dirgli: Simone, alza la tega che sotto c’è qualcosa. Ma dicono che certe cose non si dicono.

 

 

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